Naturalmente dalle sue opere già traspare com’è giusto, l’intenzione di ovviare per quanto possibile ai canoni classici alla costante ricerca di una propria autenticità, rifuggendo nel contempo dalla scontata monumentalità insita nella staticità del materiale usato. Quindi non più solamente l’esaltazione della bellezza fatta di accattivanti grazie femminili e di maschilistiche vigorosità bensì un indirizzo costante verso intenti spirituali.
La forma è ridotta all’essenziale assumendo quasi un valore simbolico, pure restando le opere esteticamente gradevoli e nello stesso tempo ricche di tanti significati. Significati rappresentanti da schematizzazioni della figura umana che resta in bilico tra la forma nascente ed una completa disgregazione, come a preconizzare la fine fatale del ciclo della vita. Ma anche abbracci romantici sospesi fra l’innocenza e la malizia e tante figure pensanti che sembrano riflettere sui destini dell’umanità. L’ avviatezza e la fluidità delle forme acquistano un fascino ulteriore in funzione della originale, intelligente ed elaborata colorazione, che oltre a completare le opere ne diventa parte integrante, contribuendo in grande misura ad esprimere al meglio i concetti che l’autrice intende comunicare.
Ottavio Borghi